Quaderni dei Georgofili

Tutela della fauna selvatica e attività venatoria. Aspetti giuridici rilevanti e controversi nel riparto di competenze tra Stato e Regioni

Marcello Cecchetti

Accademia dei Georgofili
Pagine: 18
Collana: Quaderni dei Georgofili
Contenuto in: Agricoltura e gestione razionale della fauna selvatica

Copyright 2013 Accademia dei Georgofili

Il contributo analizza l’evoluzione del riparto di competenze tra Stato e Regioni in materia di attività venatoria, mettendone in evidenza le decisive e sempre più preponderanti intersezioni con la materia della tutela dell’ambiente, alla luce della Carta costituzionale prima e dopo la riforma del Titolo V del 2001, nelle interpretazioni offerte dalla giurisprudenza del giudice delle leggi. L’analisi mostra le dinamiche e i principali punti di approdo del progressivo svuotamento della potestà legislativa regionale, a fronte della inesorabile attrazione della disciplina dell’attività venatoria nell’orbita della legislazione esclusiva dello Stato di matrice ecologica e finalizzata a obiettivi di tutela della fauna selvatica e di gestione razionale del patrimonio faunistico. La conseguenza più evidente che scaturisce da tale evoluzione è che i poteri regionali di regolazione dell’attività venatoria sembrano aver definitivamente perduto la loro originaria natura di espressioni dell’autonomia politico-legislativa delle Regioni per trasformarsi ormai in potestà di tipo quasi esclusivamente amministrativo.

Abstract

The aim of this essay is to deal with the division of legislative powers between the State and the Regions in the field of hunting. The essay underlines the frequent overlapping – from the perspective of the Italian Constitutional Court – between the field of hunting and that of environmental protection, both before and after the 2001 constitutional reform. The analysis shows the transformation of the regional legislative powers in the field of hunting, and particularly their erosion due to the shift of legal means and provisions to the state legislative competence devoted to environmental protection. In the view of Constitutional Court case law, indeed, the State, through its environmental legislative powers, can provide means to protect wildlife and to reach a rational management of the fauna without affecting regional legislative competence in the field of hunting. The most evident consequence that flows from this constitutional case law is the broad transformation of the regional regulatory powers. These powers seem to have lost their original political and legislative nature, to became, by now, no more than a mere set of almost exclusively administrative means.