Quaderni dei Georgofili

Rinaturalizzazione dei rimboschimenti di pino nero (Pinus nigra Arnold): corrette metodologie di utilizzazione forestale e valutazione degli assortimenti

Rodolfo Picchio; Angela Lo Monaco; Rachele Venanzi; Francesco Latterini

Accademia dei Georgofili
Pagine: 27
Collana: Quaderni dei Georgofili
Contenuto in: Rinaturalizzazione dei rimboschimenti di pino nero: aspetti storici e gestione odierna

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In Italia sono presenti circa 1.300.000 ha di pinete artificiali. La maggioranza di queste è costituita da pino nero. Queste piantagioni furono effettuate con lo scopo di rinaturalizzare l’area favorendo l’introduzione delle latifoglie autoctone. Questo scopo è stato spesso disatteso a causa della mancanza di interventi di diradamento. Ciò è dovuto in massima parte all’eccessivo costo di utilizzazione di questi particolari soprassuoli. I principali problemi riguardo le utilizzazioni forestali nelle pinete di pino nero sono legati alla mancanza di viabilità e alle situazioni di elevata pendenza che caratterizzano la maggior parte di questi popolamenti. Lo scopo di questo articolo, dopo una breve rassegna delle più comuni pratiche adottate in Appennino dove molte piantagioni di pino nero sono state impiantate, è quello di mostrare “buona pratiche” di utilizzazione forestale che possono portare a un miglioramento della selvicoltura del pino nero in Italia. Sono presentati anche gli impieghi del legno, in relazione alle carattersistiche tecnologiche. L’introduzione di sistemi di esbosco aerei, per esempio gru a cavo leggere, è adatta in situazioni di scarsa viabilità. Queste portano, infatti, a un minore impatto al suolo e a più alte produttività di lavoro.. Gli studi presentati in questo articolo mostrano che questi sistemi non sono costosi come in passato e che anche piccoli impianti risultano molto competitivi in relazione ai sistemi di esbosco terrestri. Comunque l’utilizzo di sistemi di esbosco aerei è legato a un miglioramento delle conoscenze degli operatori e dei tecnici forestali che può essere raggiunto solamente attraverso una collaborazione fra tutti i portatori di interesse (lavoratori, tecnici, proprietari e ricercatori).

Abstract

Re-naturalization of black pine reforestation (Pinus nigra Arnold): best practices of forest utilization and timber assortments evaluation. In the recent past approximately 1.300.000 ha were planted with pine in Italy. The black pine was the favored species. These plantations have been developed in order to re-naturalize the area supporting native broadleaves spread. This aim has been frequently neglected due to the absence of thinning interventions, mostly for the excessive cost of forest harvesting in these particular stands. The main problems concerning utilization of black pine plantations are related to the lack of roads and to the steep slope that characterize most of these forests. The aim of this article is to show the “best practices” in forest utilization that could lead to the improvement of black pine forestry in Italy, after a brief review of the most common practices adopted in the Apennines, where most of the black pine reforestation is present. The wood usages are also presented in relation to its technological features. The introduction of aerial skidding systems, for example light weight cable yarders, is suitable when the forest road network is scarce. The aerial skidding systems allow less soil impact and greater work productivity. The studies examined in this article showed that these systems are cost-effective more than in the past and even miny-yarder are very competitive in relation to terrestrial skidding systems. However an improvement in training of forest workers and engineers is needed through collaboration among all forest stakeholders (workers, engineers, owners and researchers).