Quaderni dei Georgofili

Malattie degli ortofrutticoli in postraccolta

Marta Mari; Antonio Ippolito

Accademia dei Georgofili
Pagine: 23
Collana: Quaderni dei Georgofili
Contenuto in: Difesa delle colture

Copyright 2008 Accademia dei Georgofili

Negli ultimi anni sono stati studiati mezzi di lotta alternativi ai tradizionali fungicidi di sintesi al fine di prevenire perdite di prodotto negli ortofrutticoli durante la fase postraccolta. In questo ambito, alcuni mezzi che prevedono l'utilizzazione di (a) microorganismi antagonisti, (b) sostanze naturali ad attività antimicrobica e (3) trattamenti chimico-fisici hanno evidenziato interessanti risultati, che purtroppo, sono ancora lontani da applicazioni pratiche a causa, soprattutto, di una modesta efficacia. Inoltre, prodotti commerciali a base di microrganismi antagonisti da impiegare nella lotta contro i patogeni del postraccolta sono stati registrati negli Stati Uniti, Israele e Sud Africa, ma non ancora in Europa. L’attività antifungina evidenziata da alcuni composti naturali estratti dalle piante è risultata influenzata in maniera determinante dalle condizioni di trattamento (concentrazione, modo di applicazione, formulazione, tempo di esposizione, durata del trattamento, ecc.). Nel corso di numerose prove, sono emerse risposte differenti al trattamento che indicano possibili interazioni tra la sostanza saggiata, il patogeno e l’ospite. Un probabile ostacolo all’uso delle sostanze naturali può essere quindi non tanto l’efficacia, quanto l’eventuale fitotossicità e la formazione di odori o sapori anomali. Per superare taluni aspetti negativi inerenti l’uso di microorganismi antagonisti o sostanze naturali è stata proposta una strategia di applicazione integrata con altri mezzi quali l’uso di prodotti chimici a bassa tossicità (come taluni additivi alimentari), il calore, gli elicitori di resistenza, ecc. al fine di produrre un effetto additivo o sinergico che consenta un controllo soddisfacente delle malattie.

Abstract

Alternative methods to fungicide treatments have been studied in order to prevent fruit losses in the postharvest phase. Within these methods the applications of: (a) biological control agents (BCAs), (b) plant bioactive compounds and (c) physico-chemical treatments showed interesting results but still far from a practical application in Europe. So far, despite the substantial progress obtained with BCAs, no biofungicide has been registered in Europe to control postharvest pathogens, also because of insufficient and inconsistent performance. The use of plant bioactive compounds has shown that the treatment conditions (concentration, form of application, formulation, exposure time, time of treatment, etc.) can strongly influence their efficacy. The different responses found in many studies indicate a cultivar specificity in the product-pathogen-volatile interaction. A barrier to the use of plant bioactive compounds may not be the efficacy, but rather the off-odours caused in fruits and vegetables and/or the phytotoxicity. To overcome the drawbacks that have arisen with these methods, the integration of the antagonist with other treatments such as low toxic substances (GRAS), heat, etc. has been proposed; this strategy could produce an additive or synergic effect on disease control and obtain satisfactory levels of disease reduction.