Atti dei Georgofili

L’Unità d’Italia e il lavoro delle donne

Alessandra Pescarolo

Pagine: 4
Contenuto in: Atti dei Georgofili 2011

Copyright 2011 Accademia dei Georgofili

Per tracciare un quadro dello stato della manifattura italiana al momento dell’unificazione i censimenti della popolazione sono un obbligatorio punto di partenza, ma devono essere usati con cautela, perché l’aspirazione del nuovo Stato a emulare, in termini di realtà e di immagine, gli standard delle nazioni dell’Europa centrale e settentrionale, mutuandone i modelli economici e culturali, si traduce in una stagione di mutamento e innovazione anche delle categorie statistiche: la costruzione di una modernità statistica si sovrappone anzi a una situazione reale che muta lentamente. Le prime rilevazioni censuarie sono orientate da una visione economica che al suo centro ha il lavoro come risorsa per la creazione di valore d’uso. All’inizio del Novecento si assiste invece all’affermazione di un modello di rilevazione influenzato dall’economia neoclassica, che considera economicamente rilevante solo la quota delle attività che, attraverso lo scambio di mercato, produce un reddito monetario.

Abstract

To draw a picture of Italian manufacture at the moment of Italian unification population censuses are a necessary point of departure, but we need to use it with caution, because the aspiration of the new state to emulate, in terms of reality and image, the standards of Northern and Central Europe nations, imitating their economic and cultural models, produces a season of change also in statistical categories: the construction of a statistical modernity is overlapped indeed to a situation of slow real change. First Italian Census are inspired by an economic view in witch the role of work and the production of “use value” are central. At the beginning of Nineteenth Century emerges instead a pattern of registration of the professions influenced by neoclassical economy, in which only market activities, who produces a monetary revenue, are relevant.