Atti dei Georgofili

I progressi conseguiti e le prospettive dei settori produttivi legati all’agricoltura nazionale

Dario Casati

Pagine: 22
Contenuto in: Atti dei Georgofili 2010

Copyright 2010 Accademia dei Georgofili

Nel 1861 in Italia esistevano molte agricolture, diverse per ragioni geografiche, agronomiche, storiche, strutturali e sociali, avevano in comune quattro ordini di problemi da risolvere: a) la riforma dei regimi fondiari; b) l’adozione di un’unica politica agraria; c) l’emancipazione sociale delle popolazioni agricole; d) l’introduzione di innovazione tecnologica nelle campagne. Nello stesso tempo vi era un’altra sfida connessa all’evoluzione economica e sociale degli Italiani, in particolare alle loro esigenze alimentari. L’Italia ha fornito cibo a una popolazione che è passata da 25 a 60 milioni, con una percentuale di addetti agricoli che dal 70% crolla al 4% e con un contributo al Pil che dal 40% scende a meno del 2%. Questo risultato è stato ottenuto perché, con una superficie agricola ridotta quasi del 50% il volume della produzione si è circa quadruplicato mentre i consumi alimentari registravano una vera e propria esplosione. L’agricoltura ha dato un importante contributo al rafforzamento dell’Unità del Paese sul piano concreto, un fatto da non trascurare nel momento in cui si affrontano le sfide legate al mercato globale.

Abstract

Progress and perspectives of agricultural sector in the mainframe of italian unification process. In the year 1861 in Italy there were many different models of agriculture, due to geographical, agronomic, historical, structural and social reasons, that shared four problems to solve: 1) reform of the land ownership system, 2) adoption of an unified agricultural policy, 3) social emancipation of agricultural populations, 4) introduction of technological progress and innovations. At the same time an important challenge was to give an answer to the growth cf food needs as an effect of the rapid economic and social transformation. Italian agriculture had to produce food for a population which grew from 25 to 60 million people, whereas the share of agricultural employment dropped from 70% to 4% and the contribution to GNP from 40% to less than 2%. This result was achieved in presence of a reduction of the agricultural land of about 50%, thanks to a growth of the agricultural production of about 4 times, and with a consumption increased in terms of both quantity and quality requirements. Thus Agriculture has given a key contribution to enforce Italian unification, a fact not to be forgotten in front of the actual global market challenges.