Quaderni dei Georgofili

Biogas da effluenti zootecnici e da biomasse dedicate e di scarto

Sergio Piccinini; Giuseppe Bonazzi; Claudio Fabbri; Daniela Sassi; Mariangela Soldano

Accademia dei Georgofili
Pagine: 34
Collana: Quaderni dei Georgofili
Contenuto in: Produzione di energia da fonti biologiche rinnovabili 1 - Le tecnologie

Copyright 2007 Accademia dei Georgofili

Nel corso degli ultimi dieci anni la digestione anaerobica si è diffusa in molti Paesi europei, tra cui anche l'Italia. Questi impianti vengono realizzati non solo allo scopo di recuperare energia rinnovabile, il biogas, ma anche di controllare le emissioni maleodoranti e di stabilizzare le biomasse prima del loro utilizzo agronomico. In Italia la normativa sugli incentivi all'autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (certificati verdi) ha suscitato un rinnovato interesse verso gli impianti di biogas. Si ritiene che il mondo agricolo possa essere interessato alle opportunità che il coincidere di problematiche, quali l'effetto serra, la valorizzazione degli scarti organici, la richiesta di un maggior contributo di energie rinnovabili, sta facendo emergere. In particolare, il settore zootecnico può rappresentare la forza motrice per lo sviluppo su larga scala della digestione anaerobica, come già sta avvenendo in Germania, Danimarca, Svezia e Austria. Gli incentivi in tal senso sono molti: un miglioramento della “sostenibilità ambientale” degli allevamenti, un'integrazione di reddito “dall'energia verde”, una riduzione dei problemi ambientali legati alle emissioni in atmosfera e agli odori, una migliore utilizzazione agronomica degli elementi fertilizzanti presenti nei liquami. Nell'articolo viene esaminata l'applicazione della digestione anaerobica nel comparto agricolo, sia dal punto di vista tecnico che economico e normativo.?

Abstract

Over the last ten years anaerobic digestion has become established in many European countries, including Italy. The plant has been constructed not only for the purpose of recovering renewable energy, biogas, but also to control the emission of unpleasant odours and to stabilise biomasses prior to their agronomic use. In Italy the law on auto-production of electrical energy from renewable sources (green certificates) has given rise to renewed interest in biogas.?The combination of problems such as the greenhouse effect, the improved exploitation of organic waste and the requirement for a greater contribution from renewable energy is thus bringing to light new opportunities that the agricultural world might be interested in taking advantage of. In particular, the livestock sector could be the driving force for the development of anaerobic digestion on a larger scale, something that is already happening in Germany, Denmark, Sweden and Austria. The incentives to follow such a path are numerous: an improvement of farms’ “environmental sustainability”, an additional source of revenue from “green energy”, a reduction of environmental problems connected to atmospheric emissions and odours and an improved agronomic use of the fertilising elements present in slurry. In the paper the anaerobic digestion application in agriculture is discussed, from the technical, economic and legislative point of view.?