Quaderni dei Georgofili

Per un profilo politico di Arrigo Serpieri

Sandro Rogari

Accademia dei Georgofili
Pagine: 12
Collana: Quaderni dei Georgofili
Contenuto in: Arrigo Serpieri un grande maestro

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La relazione intende seguire il filo del percorso politico di Arrigo Serpieri muovendo dalla sua formazione universitaria milanese quando collaborò con la Società umanitaria a contatto della quale sviluppò una sensibilità particolare in tema di tutela dei ceti più deboli delle campagne. Inoltre, a Milano entrò a contatto con Francesco Saverio Nitti la cui dottrina liberale ma interventista, per quanto riguarda il ruolo dello Stato nella modernizzazione dell’agricoltura italiana e il riscatto di quella meridionale, lo formò. Possiamo dire che Serpieri in termini di cultura politica fu un tecnocrate nittiano. L’idea di bonifica integrale, che fu al centro della sua politica riformatrice negli anni ’20 e ’30, maturò proprio a fianco di Nitti presidente del Consiglio 1919-1920. Si trattava di una visione riformistica dell’agricoltura italiana che aveva maturato a contatto con Nitti e con Silvio Trentin nella prima metà degli anni Venti. Del resto, la sua frequentazione degli ambienti democratici fu consolidata dall’adesione al Circolo di cultura di Salvemini e di Rosselli, a Firenze. La sua conversione al fascismo avvenne nel 1925 e grazie a questa, come altri tecnocrati nittiani fra i quali per esempio Beneduce per la nascita dell’IRI, ebbe un ruolo politico importante nella politica agraria del regime. Dieci anni dopo “cadde in disgrazia” per l’avversione feroce dei latifondisti meridionali contro il suo progetto di bonifica che riprendeva la legge Baccarini del 1882 e che prevedeva anche l’esproprio in caso di adempienza del proprietario agrario nella bonifica. Divenne rettore dell’Università di Firenze nel 1937 e nel 1938 in questo ruolo fu responsabile dell’applicazione delle leggi razziali. Fu epurato nel dopoguerra, salvo essere reintegrato nei ruoli dell’Università ed essere nominato professore emerito. Nel secondo dopoguerra dalle sue collaborazioni con grandi quotidiani nazionali riemerse la sua formazione liberale, dichiarandosi avverso alla riforma agraria come promossa dalla Dc.

Abstract

The political carrer of Arrigo Serpieri. Arrigo Serpieri was born in Bologna in 1877, but his cultural training was developed in Milan at the end of the XIX century. He assimilated a deep sensibility towards the rural lower people, in a close relationship with the “Società Umanitaria”, and assimilated from Francesco Saverio Nitti the idea of the fundamental intervention of the state in improving agriculture both in its economical and social aspects. This vision of liberal technocrat, following the Nitti’s mastery, was the peculiar profile of his reform policy in the agricultural field. His conversion to the fascism loyalty, in 1925, favored his access to the government. He was responsible of the “bonifica integrale” policy for the reclamation of land which also provided to the expropriation of the property if the land owner didn’t fulfil the obligation of reclaiming. This policy provoked the reaction of the southern land owners and Serpieri fell out of favor. He was compelled to resign and he ended up his career as rector of the University of Florence. He cultivated the idea of giving centrality to the University and promoted the new plan of displacement of University in the historical center of the city. But as rector he enforced the racist legislation expelling from the University the Jewish professors. Weeded out after the Liberation, during the ’50 he was reintegrated as professor of the University of Florence and acquired the title of professor emeritus.During the ’50 he was reintegrated as professor of the University of Florence and acquired the title of professor emeritus; he newly expressed his original liberal orientation, criticizing the agricultural reform advanced by the Christian Democracy. He died in Florence in 1960.