Quaderni dei Georgofili

Il cervo tra aree protette e gestione venatoria nella zona dei Parchi Nazionali dello Stelvio

Luca Pedrotti

Accademia dei Georgofili
Pagine: 29
Collana: Quaderni dei Georgofili
Contenuto in: La gestione della fauna selvatica ungulata tra insostenibilità dei danni in agricoltura, tutele e opportunità

Copyright 2017 Accademia dei Georgofili

Il territorio dei tre Parchi Nazionali dello Stelvio e le aree limitrofe hanno svolto un ruolo estremamente importante per il ritorno del cervo sulle Alpi italiane e sono tuttora fondamentali per lo sviluppo e la conservazione delle sue popolazioni. Con numeri che oscillano tra i 6.000 e i 7.000 individui (oltre 10.000 se consideriamo anche le zone limitrofe) e con densità medie stimate tra i 5 e i 25 cervi ogni kmq, a seconda dell’area considerata, il cervo rappresenta un patrimonio da conservare e, spesso, da gestire in modo attivo. Il problema è complesso per i significativi effetti che le elevate densità creano ad altre componenti degli ecosistemi, per gli impatti sulla rinnovazione forestale e sulle attività agricole e per i differenti assetti sociali che caratterizzato le diverse porzioni del massiccio Ortles-Cevedale su cui si estende l’area protetta. L’intervento ha lo scopo di illustrare e approfondire tali temi e la difficoltà nel separare completamente la gestione di specie mobili e di grandi dimensioni come il cervo tra quanto si fa all’interno e all’esterno delle aree protette, attraverso l’esperienza acquisita nei territori del Parco Nazionale dello Stelvio dove, a partire dalla prima applicazione dei piani di conservazione e gestione, sono stati prelevati in controllo oltre 5.000 cervi e sono stati catturati e marcati circa 240 animali, applicando oltre 80 radiocollari, per seguirne gli spostamenti e le migrazioni stagionali.

Abstract

Stelvio National Parks and its surroundings played an important role in the natural comeback of the Red deer in the Italian Alps and are still important for increase and conservation of its populations. Red deer populations in Stelvio range within 6.000 and 7.000 individuals (more than 10,000 if surroundings area are considered) and amount to average densities between 5 and 25 individuals /sqkm according to the different local areas. Their abundance often requires an active management. The problem is quite complex as the great deer density significantly affects ecosystems, forest regeneration and farming and as the same consequences of deer impacts have to be arranged in the different social background that characterize the various valley and provinces of Ortles-Cevedale massif. According to the Stelvio National Parks experience, the paper illustrates and examines in depth the topic and the need of an adapted and combined management strategy between protected areas and surrounding hunting preserves, in the case of an extremely vagile and large species as the Red deer. Since 1998 four conservation and management plans have been adopted and implemented in different areas of the Park, more than 5.000 Red deer have been culled and around 240 animals have been marked (80 with VHF and GPS radiocollars) to study their movements and seasonal migrations.