Atti dei Georgofili

Verdi imprenditore agricolo

Daniela Morsia

Pagine: 9
Contenuto in: Atti dei Georgofili 2014

Copyright 2014 Accademia dei Georgofili

Nell’aprile 1844, grazie ai proventi derivati dall’Ernani, Giuseppe Verdi acquistò la possessione Pulgaro a Roncole di Busseto, sua terra natale. Dopo qualche anno fu la volta della tenuta di Sant’Agata di Villanova d’Arda che verrà trasformata gradualmente in un’azienda-corte, cuore di un complesso di possessioni distese tra il Po, l’Arda e l’Ongina. Gli acquisti di Pulgaro e Sant’Agata costituiscono la prima tappa di un percorso di ascesa sociale e patrimoniale che portò Verdi ad acquisire lo status di grande proprietario terriero, titolare di una miriade di piccoli e grandi poderi estesi su oltre settecento ettari. Agronomo autodidatta, appassionato di letture agrarie, frequentatore di mostre e mercati, amico di proprietari all’avanguardia, attento ai progressi provenienti dalla Francia e dall’Inghilterra, il Maestro, pur non modificando sostanzialmente l’ordinamento produttivo della sue terre, si mostrò attento alle innovazioni (miglioramento dell’assetto idrico, lavori di scasso, costruzione di nuovi fabbricati, introduzione del prato in rotazione…). L’ascesa patrimoniale di Verdi e l’organizzazione agronomica delle sue possessioni ben si inquadrano nel contesto dello sviluppo dell’agricoltura piacentina tra Otto e Novecento, allorquando, grazie allo spirito di intraprendenza della moderna borghesia terriera, fu avviato un processo di specializzazione agraria, segnato dallo sviluppo dell’allevamento bovino, dal miglioramento delle rese granarie, dall’introduzione di nuove attrezzature e da un’efficace integrazione tra agricoltura, industria e propaganda agraria.

Abstract

In April 1844, thanks to the revenues from the lyrical opera Ernani, Giuseppe Verdi acquired the possession “Pulgaro” placed near Roncole of Busseto, his native land. A few years later it was the turn of the estate of Sant’Agata in Villanova d’Arda. This asset was transformed gradually into a company-court, the heart of a complex of possessions stretched between the rivers Po, Arda and Ongina. Purchases of Sant’Agata and Pulgaro established the first stage in a process of social ascent and increase of wealth that led Verdi to acquire the status of a major landowner, owner of a myriad of small and large farms extend over more than seven hundred acres. Agronomist self-taught, passionate reader of agricultural matters, attender of exhibitions and markets, a friend of the landowners at the forefront of agricultural science, attentive to progress from France and England, the Master, while not substantially changing the production of his lands, was attentive to innovations (improvement of the water supply, works of ploughing, construction of new buildings, introduction of the grass-rotation…). Master Verdi’s rise of wealth and organization of his agronomic possessions are well framed in the context of the development of Piacenza agriculture in the eighteenth and nineteenth centuries, when, thanks to the enterprising spirit of a modern landed gentry, a process of agrarian specialization was initiated, marked by the development of cattle breeding, the improvement of yields, the introduction of new equipment and the effective integration between agriculture, industry and agricultural information.