Atti dei Georgofili

Tavola rotonda su: Agrometeorologia e climatologia per la didattica universitaria (Sintesi)

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Contenuto in: Atti dei Georgofili 2006

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Presso la Sede dell'Accademia dei Georgofili, si è svolta la Tavola rotonda su: Agrometeorologia e climatologia per la didattica universitaria, organizzata in collaborazione con l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) e l'Associazione Italiana di Agrometeorologia (AIAM). Negli ultimi anni, soprattutto dopo l'introduzione del nuovo ordinamento dei Corsi di Laurea (triennale + biennale), poco spazio è stato lasciato all'agrometeorologia e all'agroclimatologia nell'ambito della didattica universitaria. Gli aspetti agrometeorologici vengono affrontati da più docenti nell'ambito dei rispettivi corsi, in maniera non organica e talvolta senza le specifiche competenze. Interventi di: Marco Bindi (Ordinario presso la Facoltà di Agraria della Università di Firenze); Maurizio Borin (Ordinario presso la Facoltà di Agraria dell'Università di Padova); Mario Falciai (Preside della Facoltà di Agraria della Università di Firenze); Giampiero Maracchi (Direttore dell'Istituto di Biometeorologia del CNR e Ordinario presso la Facoltà di Agraria della Università di Firenze); Luigi Mariani (Presidente Associazione Italiana di Agrometeorologia AIAM e docente a contratto presso la Facoltà di Agraria di Milano); Giuliano Mosca (Presidente della Società Italiana di Agronomia e Ordinario della Facoltà di Agraria della Università di Padova); Simone Orlandini (Associato presso il Dipartimento di Scienze Agronomiche della Università di Firenze); Mannava V.K. Sivakumar (Chief, Agricultural Meteorology Division-Commissione di Agrometeorologia dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale WMO). A seguito degli interventi, la discussione che è sorta è stata particolarmente articolata ed ha affrontato i diversi aspetti legati all'argomento della Tavola rotonda e più in generale all'attuale stato dell'istruzione universitaria italiana in relazione al contesto europeo ed agli sbocchi professionali. Dando seguito a quanto discusso, sono state elaborate alcune considerazioni conclusive ed auspici da sottoporre all'attenzione del mondo della didattica universitaria. Considerazioni conclusive: Premesso che: 1) è stato constatato che la variabilità ed i cambiamenti climatici in atto hanno un impatto sempre maggiore sugli ecosistemi agro-forestali e naturali (in tutti gli elementi chimici, fisici e biologici che li caratterizzano) e, di conseguenza, sulla gestione delle aziende e del territorio, con drammatiche conseguenze, quali la desertificazione, 2) l'attività agricola e zootecnica ha un impatto sull'inquinamento ambientale, non solo a livello di terreno e falde acquifere, ma anche di atmosfera con produzione di ingenti quantitativi di gas serra, nitrati, ecc., 3) nuove tecnologie sempre più avanzate sono a disposizione per il monitoraggio e l'analisi dell'atmosfera (radar, satellite) e delle relazioni con l'agro-ecosistema, 4) grazie allo sviluppo dell'informatica, della elettronica, delle telecomunicazioni avvenuto durante gli ultimi decenni, nuovi strumenti si sono resi disponibili per i diversi ambiti della gestione e pianificazione delle aziende e del territorio, 5) l'attendibilità delle previsioni meteorologiche di breve, medio e lungo termine, ovvero delle previsioni climatiche stagionali, ha avuto, e sta tuttora avendo, un grande miglioramento, offrendo così agli operatori del settore informazioni fondamentali per le loro attività decisionali, 6) a seguito di queste ultime considerazione il ruolo che l'agrometeorologia e l'agroclimatologia hanno assunto all'interno di Società Scientifiche (es. SIA, AMS e ESA), dei programmi di ricerca nazionali e internazionali (MIUR, UE, ecc.), degli organismi internazionali (WMO, IPCC, ecc.), è enormemente cresciuto, favorendo anche un notevole aumento in termini di possibilità occupazionali per la gestione del territorio e dei sistemi agro-forestali (cooperazione con i paesi in via di sviluppo, servizi meteorologici e agrometeorologici regionali, servizi tecnici di assistenza, istituti di ricerca europei, ecc.). I partecipanti alla Tavola rotonda auspicano quindi che nelle indicazioni per i Corsi di Laurea delle Facoltà di Agraria l'agrometeorologia e l'agroclimatologia possano trovare adeguato spazio sia nei corsi triennali che in quelli biennali con le seguenti modalità: Lauree triennali. In termini generalistici l'agrometeorologia dovrebbe rientrare fra le discipline di base, vista la sua propedeuticità per numerosi altri corsi (idraulica, patologia, entomologia, coltivazioni, zootecnia, ecc.) e valorizzando altresì i legami con corsi di base quali la matematica, la fisica e la statistica. In questo caso potrebbe essere sufficiente trattare il sistema atmosferico nei suoi aspetti statici e dinamici, le variabili atmosferiche e la loro distribuzione climatica, gli strumenti e la misura, con alcuni cenni alle principali applicazioni (modellistica, GIS, previsioni stagionali), sulla base di 3 CFU. Lauree specialistiche. In questo caso potrebbero essere affrontati gli aspetti legati alle applicazioni agrometeorologiche e alla acquisizione, gestione e rappresentazione territoriale dei dati agroclimatologici, con enfasi alla modellistica matematica, classificazioni climatiche, sistemi informativi territoriali, tematiche cioè che già oggi offrono ampie opportunità lavorative ed operative. Da mettere in risalto in questo caso la necessità di un approccio interdisciplinare, in modo da descrivere le interazioni con gli altri ambiti coinvolti e finalizzate a: difesa delle colture, gestione del territorio, produzioni di qualità, ecc. In questo caso si possono ipotizzare corsi di 3-5 CFU con ampio spazio alle esercitazioni. Terzo livello formativo. Questo può rappresentare una importante opportunità per valorizzare tutte le competenze relative alla agrometeorologia e agroclimatologia. Master, dottorati di ricerca, corsi di formazione, formazione continua post laurea, anche grazie al coinvolgimento di Enti pubblici e privati in qualità di finanziatori, costituiscono strade di estremo interesse da percorrere anche ampliate alla più generale biometeorologia o meglio meteorologia e climatologia applicata. Si richiede inoltre una revisione delle declaratorie dei singoli settori scientifico disciplinari, finalizzata ad un loro aggiornamento verso contenuti maggiormente legati alle condizioni attuali dell'agricoltura italiana ed internazionale, in maniera da meglio definire i contesti degli specifici ambiti di ricerca e limitare al massimo gli equivoci che si verificano in sede concorsuale, dove lavori possono essere presi più o meno in considerazione per la valutazione comparativa dei candidati (vedasi ad esempio i casi della modellistica agrometeorologica applicata alla protezione delle colture, alla simulazione della crescita e sviluppo di colture arboree, alla valutazione degli impatti di cambiamenti climatici alla qualità della produzione, etc.). Il documento è stato trasmesso agli organi competenti (Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Agraria, Consiglio Universitario Nazionale, etc.) per valutare congiuntamente le possibili modalità di inserimento dell'agrometeorologia e dell'agroclimatologia nei piani di studio delle Facoltà di Agraria.