Atti dei Georgofili

Riflessioni sulla rivoluzione globale nelle tecniche di coltivazione dell'olivo

Filiberto Loreti

Contenuto in: Atti dei Georgofili 2007

Copyright 2007 Accademia dei Georgofili

Gli impianti superintensivi rappresentano senza dubbio la innovazione più significativa che ha interessato la olivicoltura mondiale negli ultimi dieci-quindici anni. Questo modello di olivicoltura, che si sta rapidamente diffondendo nei principali paesi olivicoli del mondo, non ha finora trovato una pratica applicazione nel nostro Paese, dove è ancora in fase di sperimentazione. I principali vantaggi, offerti da questo sistema, sono rappresentati dalla precoce entrata in produzione dalle piante e dalla possibilità di effettuare una integrale meccanizzazione delle operazioni di raccolta, attraverso l'uso delle macchine scavallatrici adottate per la vendemmia meccanica. Presenta tuttavia alcune limitazioni, quale la necessità di adottare cultivar idonee (taglia ridotta, precoce entrata in produzione, elevata produttività) che attualmente sono rappresentate da “Arbequina IRTA i-18” (brevettata), “Arbosana i-43”, “Karoneiki i-38” e “Chiquitita” (brevettata) costituita recentemente. Alcune di queste cultivar hanno mostrato di dare, però, un olio di qualità leggermente inferiore, almeno rispetto al nostro Leccino. È da chiedersi, comunque se, in un mercato globale, la migliore qualità degli oli “made in Italy” potrà reggere di fronte alla competizione esercitata dagli oli prodotti, a basso costo, con il nuovo modello superintensivo.

Abstract

High density planting olive orchard systems represent the most significant innovation in olive growing worldwide over the last ten-fifteen years. This olive cultivation model, which is spreading rapidly in the main olive growing areas of the world, has so far not been applied at the practical level in Italy, where it is still at the experimental stage. The main advantages of this system consist in early entry into production of the trees and the possibility of integral mechanization of harvesting operations, through use of the overhead harvesting machines developed for mechanical harvesting of grape. However, the method presents some limitations, such as the need to adopt suitable cultivars (small-sized trees, early entry into production, high productivity). Such cultivars are currently represented by ‘Arbequina IRTA i-18’ (patented), ‘Arbosana i-43’, ‘Karoneiki i-38’ and ‘Chiquitita’ (patented) which has been obtained recently. A further limitation is that some of these cultivars have been found to produce slightly lower quality oil, at least in comparison to oil of the ‘Leccino’ cultivar. On the other hand, the question arises of whether, in a global market, the higher quality of “made in Italy” oil can withstand the challenge of competition from oil produced at low cost with the new high density planting olive orchard model.