Quaderni dei Georgofili

Metodi innovativi per la sintesi di idrogeno basati su pressione e fotoattivazione

Matteo Ceppatelli; Roberto Bini; Vincenzo Schettino

Accademia dei Georgofili
Pagine: 15
Collana: Quaderni dei Georgofili
Contenuto in: Innovazione e ricerca per risolvere il problema energia: i risultati del progetto Firenze-Hydrolab (2004-2009)

Copyright 2011 Accademia dei Georgofili

Questo studio ha messo in evidenza la possibilità di sintetizzare idrogeno molecolare a partire da miscele di sistemi molecolari semplici e acqua attraverso l’impiego combinato di pressione e fotoeccitazione, in totale assenza di solventi, catalizzatori e iniziatori radicalici. I metodi di sintesi presentati si basano sul carattere dissociativo degli stati elettronici eccitati dell’acqua, popolati attraverso meccanismi di assorbimento a due fotoni con lunghezza d’onda nel vicino UV. Le reazioni sono state studiate per mezzo di spettroscopia FTIR e Raman. Sfruttando le condizioni di elevata densità, realizzate mediante celle a incudine di diamante, è stato possibile indurre la formazione di idrogeno molecolare nei sistemi N2/H2O e CO/H2O. Inoltre lo studio di sistemi costituiti da idrocarburi e acqua ha mostrato la possibilità di intrappolare in situ la CO2 prodotta durante la reazione sotto forma di clatrato idrato.

Abstract

This study showed the possibility of synthesizing molecular hydrogen from mixtures of simple molecular systems and water using the combined effects of pressure and photoexcitation, in total absence of solvents, catalysts and radical initiators. The presented synthetic methods are based on the dissociative character of the excited electronic states of water, populated by two photon absorption mechanisms with near UV wavelengths. The reactions were studied by means of FTIR and Raman spectroscopy. Exploiting the high density conditions generated by diamond anvil cells, it was possible to induce the formation of molecular hydrogen in the N2/H2O e CO/H2O systems. The study of systems composed by hydrocarbons and water showed also the possibility of in situ sequestering the CO2 produced during the reaction as a clathrate hydrate.