Quaderni dei Georgofili

L’olivicoltura italiana tra valorizzazione e innovazione

Angelo Godini

Accademia dei Georgofili
Pagine: 28
Collana: Quaderni dei Georgofili
Contenuto in: Problemi e prospettive dell'olivicoltura

Copyright 2010 Accademia dei Georgofili

La coltivazione tradizionale dell’olivo si caratterizza per gli alti costi, che oggi superano i prezzi di vendita dell’olio, almeno al netto dei sussidi UE, destinati a probabile scomparsa dopo il 2013. Da gennaio 2010 è intanto partita la libera e legittima importazione di extra vergini d’oliva a basso costo dal Sud-Mediterraneo in base agli accordi di Barcellona del 1995. In Italia, la maggiore voce di spesa è quella per la manodopera, sempre più rara e più cara. Poiché i livelli produttivi degli alberi della coltura tradizionale non possono essere dilatati a piacere e i prezzi d’acquisto delle materie utili per l’esercizio dell’olivicoltura sfuggono al controllo degli olivicoltori, delle due l’una: o le Organizzazioni dei produttori, attraverso il “Piano Olivicolo-Oleario”, riusciranno a valorizzare la produzione portando le quotazioni a livelli remunerativi per gli olivicoltori oppure all’olivicoltura non resta che una radicale innovazione, cosa impossibile da ottenere coi modelli tradizionali che sono sotto gli occhi di tutti. Taccio sulla terza opzione, che riguarda degrado, abbandono e drastica riduzione delle superfici oggi destinate alla coltura in Italia. Un viaggio compiuto in Catalogna nel novembre 1999, divenne occasione per convincerci ad avviare in Puglia studi sul modello di olivicoltura superintensiva, con meccanizzazione integrale di tutte le operazioni colturali. È bene precisare che quello che più ci ha intrigato è stato il modello, a prescindere dalle poche varietà che a esso ancora oggi risultano adattarsi. La relazione si conclude con l’illustrazione di produttività e rese di raccolta al terzo e quarto anno dall’impianto di un oliveto sperimentale realizzato in quel di Valenzano (Bari) con le varietà finora risultate le più adatte al modello. Vengono quindi sintetizzati i risultati sulle qualità sensoriali degli oli Arbequina, Arbosana, Koroneiki e Urano®.

Abstract

The Italian Oliveculture between exploitation and innovation. The Italian traditional olive industry is designed according to centuries-old training systems and consequently is burden by relevant labour with relating high production costs. Therefore the profitability of the crop is doubtful. Till now EU subsidies helped olive farmers to arrange their balances but the likelihood that the subsidy system born in 1966 will definitively end in 2014 is impending. Moreover, following the 1995 Barcelona agreements, the application of “free exchange” area from 2010 on will make the import in Europe of cheapest and therefore competitive olive oils from the southern side of the Mediterranean basin absolutely lawful. Since in Italy olive yield level and olive oil price can not be expanded at pleasure by olive growers, there are two possibilities of keeping profitable the Italian oliveculture: – exploiting at best the current production, through the effective and intelligent application of the incoming “Piano Olivicolo-Oleario”; – flanking the above alternative, by introducing innovative cultural models leading to the drastic reduction of labour in order to produce premium quality extra virgin olive oils at lowest production costs. In the present paper the numerous attempts at reforming the Italian traditional oliveculture in the last fifty years are summarized. The super high density olive growing is briefly illustrated as the most innovative cultural model. The model has been recently developed in Catalonia (Northern Spain) and at present is spread over 100.000 hectares all over the world with a total investment of more than 2 billion dollar. We are uncertain whether any exploitation policy would solve the problems of the majority of the Italian traditional oliveculture. Therefore the super high density olive growing has been taken into serious consideration by us as possible alternative based upon the sensational reduction of production costs by means of the integral mechanization of all cultural practices, from planting to harvesting. The performance of the more suitable varieties in term of cropping consistence at the third and fourth year after plantation are reported. Data concerning oil sensorial characteristics of Arbequina, Arbosana, Koroneiki an Urano® are summarized.