Quaderni dei Georgofili

I suoli dalla contaminazione al risanamento

Claudio Bini

Accademia dei Georgofili
Pagine: 22
Collana: Quaderni dei Georgofili
Contenuto in: Valutazione agro-forestale e ambientale dei suoli e delle terre

Copyright 2007 Accademia dei Georgofili

Viene presentato lo stato delle conoscenze relative alla contaminazione del suolo ed alle tecniche di risanamento dei siti contaminati. Dopo una breve rassegna degli aspetti normativi e della legislazione relativi ai siti contaminati in Italia, vengono descritti i principali tipi di intervento per la bonifica ed il recupero di tali siti, con particolare riferimento al fitorimedio, una tecnica messa a punto di recente, di limitato impatto ambientale e relativamente poco costosa. Viene quindi riportata una serie di esempi di piante utilizzate per il recupero di terreni inquinati da metalli pesanti, ed è messa in evidenza la capacità di accumulare tali metalli nelle parti epigeee delle piante selezionate. Vengono infine esaminati i vantaggi e gli svantaggi di questa tecnica, ed è indicata la nuova frontiera nella ricerca di piante ad elevata biomassa, come le piante arboree, per ottimizzare questa promettente tecnica.

Abstract

The paper reports a general overview of the present knowledge on remediation of contaminated sites. In the first part, some general definitions of soil contamination are given, together with a short illustration of the current Italian Legislation Acts about remediation of contaminated soils. In the second part, a review of remediation techniques is presented, with particular reference to phytoremediation, i. e. the utilization of higher plants to remediate contaminated sites. Some experimental trials are reported, which highlight the behaviour of different plants (excluder, indicator or accumulator plants) with respect to contaminants, particularly heavy metals. A provisional list of accumulator plants for different metals is also given. The problems and the opportunities offered by such low cost, environmental friendly technique, and the new research frontiers in the field of phytoremediation are finally outlined.