Atti dei Georgofili

Dolomiti Patrimonio dell’Umanità: un cammino lungo e faticoso

Franco Viola

Pagine: 15
Contenuto in: Atti dei Georgofili 2011

Copyright 2011 Accademia dei Georgofili

Siviglia, 26 giugno 2009. In occasione della 33a sessione plenaria di UNESCO, i rappresentanti di IUCN, International Union for Conservation of Nature, hanno sostenuto la richiesta italiana di inserire le Dolomiti tra i Beni che compongono il Patrimonio Naturale dell’Umanità (World Natural Heritage List). Il giudizio di IUCN fu ampiamente positivo. In estrema sintesi IUCN convenne che queste montagne offrono paesaggi tra i più belli del mondo, dotati di una spettacolare varietà di forme verticali, con pareti strapiombanti per più di 1.500 metri; esse disegnano scenari archetipo di quello che universalmente è detto “paesaggio dolomitico”, ricercato e descritto fin dal XVIII secolo dai geologi, dagli alpinisti, dai pittori paesaggisti e, qualche decennio più tardi, dai pionieri della fotografia. L’area dolomitica mostra poi forme erosive, tettoniche e glaciali di eccezionale valore scientifico, come quelle tipiche degli atolli fossilizzati, e molti altri caratteri che con evidenza unica al mondo è testimonianza degli accadimenti dell’era Triassica. IUCN ritenne dunque che la candidatura avanzata dall’Italia soddisfacesse appieno sia al criterio scenico/paesaggistico, sia a quello geologico/geomorfologico su cui si basava la proposta sottoscritta dal nostro Ministro dei Beni Culturali. UNESCO recepì l’indicazione di IUCN, organismo di consulenza scientifica delle Nazioni Unite, ed approvò a pieni voti la candidatura italiana. Durante l’estate e l’autunno del 2009, il mondo politico e i media italiani hanno dunque potuto celebrare con grande entusiasmo, mai prima dimostrato in analoghe circostanze, la conquista del prestigioso riconoscimento attribuito alle Dolomiti, annoverate tra i beni del Patrimonio Naturale dell’Umanità (World Heritage List) dopo quattro anni di difficile lavoro scientifico e documentale affrontato da uno staff di esperti universitari posti a coordinare l’impegno dei servizi tecnici delle province di Belluno, Trento, Bolzano, Udine e Pordenone. Poca informazione è stata invece riservata al significato del traguardo raggiunto dal nostro Paese e nulla s’è detto degli impegni che l’Italia s’è assunta sottoscrivendo la candidatura e i documenti che la sostenevano. Questa relazione colma in parte questa lacuna; essa propone infatti una rapida analisi del cammino tecnico e scientifico compiuto, sia per mettere in risalto i valori eccezionali dei sistemi dolomitici entrati a far parte di World Heritage List, sia per segnalare gli elementi di criticità nella gestione del territorio dolomitico su cui UNESCO ha posto attenzione, chiedendo al nostro Paese garanzie per la conservazione degli elementi di pregio che hanno permesso che le Dolomiti venissero elevate al rango di beni del Patrimonio Mondiale - World Heritage List.

Abstract

Siville, 26th June 2009. On occasion of the 33rd UNESCO plenary session, the representatives of IUCN, International Union for Conservation of Nature, supported the Italian petition to include the Dolomites to the World Natural Heritage list. IUCN’s assessment was very positive. In brief, IUCN states that “these mountains offer some of the most beautiful landscapes in the world, with a spectacular variety of vertical shapes, with more than 1500m high rock faces and cliffs; these mountains are the archetypal of what is worldwide known as the dolomitic landscape, sought after and described since the XVIII century by geologists, mountaineers, landscape painters and, some decades later, by pioneers of photography. Furthermore, the dolomitic area displays erosive, tectonic and glacial traits of exceptional scientific value, such as those of fossil atolls, and many others unique features of the Triassic age.” IUCN judged that the Italian candidature fully satisfied both the landscape and the geologic/geomorphological criteria the proposal of the Ministero dei Beni Culturali was based upon. Upon receiving the recommendation of IUCN, the United Nations scientific advisory body, UNESCO fully approved the Italian candidate. During the summer and autumn of 2009, the Italian politic world and medias celebrated this prestigious award with an unprecedented enthusiasm. The Dolomites were admitted to the World Heritage List after four years of hard scientific and documentary work carried out by the provinces of Belluno, Trento, Bolzano, Udine and Pordenone technical staff lead by a team of expert academics. Very little has been said about what this achievement means for our Country, and nothing about the responsabilities that Italy has taken by subscribing this candidature. This report therefore offers a quick analysis of the technical and scientific work behind this success in order to highlight both the exceptional value of the dolomitic system and the critical aspects of territory management that UNESCO has remarked, requiring our country to provide guarantees for the preservation of the unique features that qualified the Dolomites to enter the World Heritage List.