Quaderni dei Georgofili

Acquacoltura e pesca tra i due Millenni

Accademia dei Georgofili

Copyright 2000 Accademia dei Georgofili

Giornata di studio (Firenze, 21 mag. 1999)

Indice
G.Geri, Introduzione e presentazione del problema
G.Bombace, Pesca e gestione della fascia costiera: le zone marine protette mediante barriere artificiali
P. Melotti, A. Roncarti, O. Mordenti, L'acquacoltura oggi e domani: quadro mondiale, europeo e situazione italiana
D. Lanari, Le innovazioni tecnologiche nella produzione
B.M. Poli, La qualità del prodotto: nuove prospettive
M.G. Mammuccini, Intervento conclusivo
C.Chiostri, E. Barsotti, La pesca e l’acquacoltura in Toscana e i programmi di studio e ricerca della Regione nel settore

Il mondo della pesca si trova di fronte alla necessità di cambiamenti decisivi. La costante diminuzione del pescato negli ultimi anni (dal ’96 al ’99 le barche da pesca sono diminuite di 33mila tonnellate) impone nuove strategie per non depauperare ulteriormente le risorse ittiche. Da una parte la pesca deve autogestirsi, evitando di sovrasfruttare le risorse ittiche e razionalizzando il prelievo. In questo senso il V piano triennale per la pesca e l’acquacoltura del Ministero per le Politiche agricole, prevede la costituzione di distretti di pesca gestiti direttamente dai pescatori, con regole stabilite insieme alle pubbliche amministrazioni. Dall’altra, notevole importanza assume l’acquacoltura. Dal ’97 al ’99, l’allevamento ittico in Toscana ha fatto riscontrare un vero boom, raddoppiando il numero delle aziende (vicine ormai a quota cinquanta unità) e della produzione (che sfiora le cinquemila tonnellate annue). E nuovo impulso all’acquacoltura arriva dalla proposta di legge approvata dalla Giunta Regionale Toscana, che prevede nuovi fondi per l’innovazione. Si tratta di 800 milioni, che vanno ad aggiungersi ai 2 miliardi 500 milioni già stanziati, destinati allo sviluppo di ricerche in costante rapporto con i produttori.